Ai tempi della pandemia il licenziamento avviene in videochiamata. Ed è accaduto a 900 dipendenti che su Zoom si sono sentiti dire da Vishal Garg, Ceo di una società immobiliare, questo messaggio: “Se siete in questa chiamata, fate parte dello sfortunato gruppo che viene licenziato, il vostro impiego qui è terminato con effetto immediato”. Annunciando con una chiamata di gruppo in remoto che l’azienda statunitense lascerà circa il 9%.
Quindi ha affermato che i dipendenti potrebbero ricevere una e-mail dalle risorse umane con ulteriori dettagli. “Questa è la seconda volta nella mia carriera che lo faccio e non voglio farlo. L’ultima volta che l’ho fatto, ho pianto”, ha aggiunto Garg durante la chiamata che si è svolta in maniera fredda e veolce.
Novecento impiegati (circa il 9% della forza lavoro di Better.com) messi alla porta con uno stratagemma non proprio cristallino: la ditta aveva attirato i lavoratori su Zoom con la scusa di dover trasmettere un webinar aziendale.
Tra le cause con cui il Ceo ha motivato i licenziamenti via Zoom ci sono presunti problemi legati alle prestazioni e alla produttività: Garg ha accusato anche i dipendenti di “rubare” ai loro colleghi e clienti essendo improduttivi e lavorando solo due ore al giorno.
08/12/2021
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