Gli ultimi anni caratterizzati dalla Pandemia Globale sono stati teatro di un boom del settore della vendita online. In molti pensavano che il mercato locale, caratterizzato dallo store visit subisse un forte calo.
In realtà ciò non è avvenuto anche grazie ai bonus e gli incentivi che il governo ha messo nel settore dell'edilizia che stanno trainando in maniera decisa tutti i settori dell'economia.
Insomma il local non è morto ed è più in forma che mai in un mondo global.
Aziende come la Francesconi 78 di Meldola hanno visto un aumento delle richieste e delle vendite nel settore dei pavimenti, arredo bagno e stufe e camini.
Il Coronavirus da una parte ha spinto gli acquisti online che sono nell’ultimo anno raddoppiati ma allo stesso tempo ha reso ancora più importante le relazioni umane e il bisogno di toccare i prodotti prima dell'acquisto.
In un settore come quello dell'arredamento poi l'e-commerce non è mai veramente esploso.
I clienti hanno bisogno di essere seguiti nella realizzazione di un progetto di casa su misura e molto difficilmente riescono ad autogestirsi acquistando online i prodotti.
Il commercio elettronico viene scelto solo quando si deve acquistare un prodotto singolo o una sostituzione di un prodotto che già si conosce, ma progetti complessi come la realizzazione di una cucina, la scelta di un pavimento che dura trent’anni, o l’arredo di un bagno e infine il progetto di riscaldamento di un’abitazione hanno bisogno del consiglio di un consulente d’interni.
Secondo il recente report “The future of Home 2030” le tendenze da tenere d’occhio nell’arredamento, almeno per il prossimo decennio, graviteranno tutte attorno al concetto di spazio vitale e di casa come rifugio: la casa diventerà sempre di più un luogo multifunzione in cui rilassarsi, praticare sport, leggere e fruire di infotainment, ma anche lavorare.
Sempre più richiesti saranno gli arredi in materiali antibatterici come rame, sughero, vetro, ma anche accessori quali i purificatori d’aria e i sistemi di filtrazione flessibili. E poi largo ai sistemi di partizione degli spazi interni per creare case flessibili che mettono al centro il multitasking, e ambienti esperienziali fatti di gaming e digital décor, illuminazione interattiva, soluzioni d’arredo studiate per la domotica, le connessioni ad alta velocità e per accogliere elementi di decorazione immersiva.
Spazi fatti di tanta tecnologia da un lato e di materiali naturali ed esperienze materiche dall’altro.
Il boom della ricerca di maggiori spazi investirà anche il mercato immobiliare, infatti, sempre di più avranno mercato abitazioni con giardino e indipendenti. Mentre gli appartamenti verranno scelti per gli ampi spazi e il numero di stanze elevato. Le piccole abitazioni solo come dormitorio sono ormai un ricordo del passato, anche se per anni il mercato è andato in quella direzione.
In termini più ampi e generali, scopriamo che l’American Institute of Architects ha evidenziato nell’ultimo anno un aumento delle richieste per la realizzazione di home office (lo sottolinea il 68% delle 425 aziende intervistate), una maggiore ricerca dell’ecosostenibilità, della luminosità e del contatto con l’esterno attraverso solarium, portici, balconi, verande e mobili outdoor (33%), e anche un’impennata di progetti personalizzati per le cosiddette “zone filtro”, ambienti della casa studiati per ospitare oggetti come scarpe e cappotti, ossia elementi che hanno avuto contatti con l’esterno potenzialmente contaminato.
Non stiamo presentando che pochi dati, ma che già fanno capire l’importanza di questa particolare industria (di cui l’Italia è sempre stata uno dei traini principali) sul mercato di scala mondiale
Vincenzo Passi
Comunicazione - Vincenzo Passi Agency
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