Il caro-energia, iniziato ormai da mesi e che, secondo quanto previsto, colpirà gran parte del 2022, rischia di provocare la perdita di 500 mila posti di lavoro, anche se solo temporaneamente, soprattutto nei cosiddetti settori energivori, dove lavorano circa 1,8 mln di persone.
Un’analisi della Cgia di Mestre ha evidenziato che, nonostante il governo nel primo trimestre, per sostenere il rincaro di energia e gas di famiglie e imprese, abbia erogato 5,5 miliardi di euro, i fondi sono insufficienti, in quanto copriranno appena il 6% delle spese previste, pari a 89,7 miliardi.
Nello specifico, i soldi messi a disposizione per le tariffe energetiche, aiuteranno le famiglie con 30,8 miliardi di euro, mentre alle imprese toccheranno 58,9 miliardi. Il governo Draghi, dall’inizio del fenomeno, per limitare l’aumento di luce e gas, in tutto ha stanziato 10,2 mld: “4,7 erogati nel secondo semestre del 2021, 3,8 introdotti con la legge di Bilancio 2022 e 1,7 stanziati nelle scorse ore”.
Secondo l’Associazione, in mancanza di “nuove risorse, molte attività imprenditoriali non reggeranno a questi aumenti e i soldi pubblici risparmiati dovranno essere spesi per pagare le Cig o l’indennità di disoccupazione ai lavoratori che si perderanno il posto”.
23/01/2022
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