Il caro energia è un vero e proprio salasso per le tasche degli italiani, ancor più inasprito dalla guerra ucraina. L’impennata dei prezzi, però, è iniziata ben prima dell’invasione della Russia, diventando sempre più sostanziosa da luglio 2021. Secondo un’indagine del centro ricerca ‘Alma Laboris Business School’, nello specifico, in sei mesi la crescita del greggio è costata 9 miliardi di euro.
Il 22 marzo, il governo Draghi, per andare incontro ai cittadini e bloccare la corsa al rialzo del carburante, ha deciso di tagliare le accise e le imposte, facendo abbassare il prezzo al litro di 25 cent, che con l’Iva, è sceso di 30,5 cent.
Grazie alla misura del Mef e del Mise, i costi del carburante sono ribassati, toccando le cifre registrate a dicembre 2021, con 1,774 euro per la benzina, mentre il diesel si è assestato a 1,784 euro, valore registrato nella seconda metà di febbraio. Tali cifre, però, non persisteranno a lungo, dureranno solo per 30 giorni e fino al 21 aprile, anche se il governo è al lavoro per trovare valide alternative per evitare il drammatico rialzo dei prezzi del greggio.
27/03/2022
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