Ogni anno, dal 1948, viene calcolato il “Tax freedom day”, ossia il giorno in cui ogni nazione, smette di lavorare per pagare le tasse allo Stato e tutto il guadagno dei contribuenti finisce nel proprio ‘salvadanaio’.
Quest’anno e rispetto al 2021, “il giorno della liberazione fiscale” arriva con 24 ore in anticipo sul calendario, dopo 157 giorni lavorativi, cadendo il 7 giugno. L’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha evidenziato che seppur il calcolo è un "puro esercizio teoricoche serve a dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, l’eccessivo peso fiscale che grava sugli italiani."
L’Associazione Artigiani sottolinea che, lo scorso anno, la pressione fiscale ha toccato il record del 43,5%, facendo posizionare l’Italia al sesto posto in Ue. Al primo posto della classifica dei 27 membri dell’Unione europea, troviamo la Danimarca con il 48,1%, a seguire la Francia con 47,2%, il Belgio 44,9%, Austria 43,8% e Svezia (43,7%). La Cgia segnala che il dato più basso, dei versamenti delle tasse e dei contributi previdenziali allo Stato, risale al 2005, quanto si attestò al 39%.
05/06/2022
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