Il caro energia ormai è arrivato a livelli insostenibili e, senza un intervento urgente dello Stato, le imprese saranno costrette a prendere decisioni drastiche. Le piccole e grandi aziende sono a rischio chiusura a causa della carenza di gas: è probabile che in autunno non riceveranno il combustibile necessario per mettere in funzione i macchinari.
Bar e i ristoranti, a causa dell’aumento del gas, si ritrovano a scegliere tra alzare i prezzi dei listini o chiudere l’attività: in quest’ultimo caso si innescherebbe un disastro a catena, con un incremento della disoccupazione e delle richieste delle famiglie di sostegni al governo.
Per giustificare ai clienti l’aumento del prezzo dei prodotti, gli esercenti di tutta Italia hanno deciso di mettere le ‘bollette in vetrina’. L’iniziativa è stata lanciata dalla ‘Fipe’, la Federazione Nazionale Pubblici Esercizi e, il suo vicepresidente, Aldo Cursano ha dichiarato: “Gli aumenti dei costi dell’energia sono pesantissimi, anche del 300%. Per questo abbiamo chiesto di potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore”.
30/08/2022
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