Un’indagine condotta dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre ha evidenziato che, nonostante da mesi i prezzi delle materie prime siano sempre più in calo, i costi relativi all’importazione sono in crescita.
Prendendo a riferimento il periodo pre-covid, sono stati registrati pesanti rincari e, secondo l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese, l’import nel nostro Paese potrebbe aumentare di circa 80 miliardi di euro.
L’Associazione ha rilevato che, i prezzi delle materie prime, registrati nel mese di ottobre 2022, risultano leggermente inferiori rispetto ai dati medi del 2010. Negli ultimi tre anni, secondo quanto riscontrato, l’indice delle quotazioni delle materie prime energetiche è raddoppiato, toccando il 101,3% mentre quello di metalli e minerali è pari al +25,7%.
Nello specifico, tra gli energetici, i costi del gas naturale e del carbone sono cresciuti, rispettivamente, del 671,6% e 463,3%. Invece, nel caso del costo di metalli e minerali l’incremento è stato notevolmente inferiore, registrando: +57,7 petrolio, +32,9% rame, +30,7 alluminio, +29,3% nickel, +21% zinco, +16,8% stagno, +4,6% ferro; solo il piombo ha subito una diminuzione, pari a -8,4%.
20/11/2022
Inserisci un commento