La riduzione delle forniture del gas russo, in seguito alle sanzioni imposte a Mosca a causa della guerra in Ucraina, aveva aperto scenari preoccupanti in vista dell’inverno.
Se le temperature più alte rispetto alla norma, la riduzione del numero di ore e dei gradi negli edifici, da 20 a 19, e l’accensione posticipata dei riscaldamenti hanno permesso di risparmiare sui consumi, gli analisti avevano espresso comunque forti timori, non potendo prevedere l’arrivo e la durata dell’ondata del freddo invernale.
Notizie rassicuranti, riguardo allo stoccaggio di gas naturale, erano arrivate anche dall’ex ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, dichiarando che, essendo i depositi pieni, il nostro Paese ha rivenduto il metano all’estero.
Il quadro idilliaco presentato ad inizio ottobre, è durato poco: in queste ultime settimane, il freddo ha colpito l’Italia e tutta l’Europa e le scorte di gas sono calate vertiginosamente.
Dal 31 ottobre all’8 dicembre, il livello del metano nel nostro Paese è sceso dal 95,32% all’88,6%, in Francia dal 99,79% al 91,33%, in Germania dal 98,52 al 95,04%. Mediamente, in circa 40 giorni, in Europa, si è passati dal 94,3% all’89,41% delle riserve di gas.
11/12/2022
Inserisci un commento