La crisi del mercato dell’auto, conseguenza della carenza di microchip, della crescita dell’inflazione, dell’insicurezza generata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, ha decretato il 2022 l’anno peggiore per le nuove immatricolazioni dal 2013.
Dopo una partenza drammatica, l’anno appena giunto al termine ha chiuso con la quinta crescita mensile consecutiva: pari a +21% su dicembre 2021, ma con -25% rispetto al 2019.
Nonostante i primi segnali di ripresa, apparsi ad agosto scorso, secondo quanto evidenziato dal ‘Centro Studi Promotor’, complessivamente, le immatricolazioni nel 2022 sono scese del 9,7% rispetto al 2021 e del 31,3% al 2019.
La propensione all’acquisto di nuove automobili, secondo le stime, dovrebbe essere confermata anche nel 2023 ma prima di poter raggiungere livelli normali bisognerà attendere ancora molto.
Il presidente del Centro Studi Promotor Gian Primo Quagliano, ha dichiarato: “Per il 2023, il governo ha stanziato 630 mln di euro per nuovi incentivi. La ripresa delle immatricolazioni va sostenuta anche aumentando gli stanziamenti relativi all’acquisto di auto elettriche, per evitare, come accaduto nel 2022, che gli incentivi restino ampiamente inutilizzati”.
03/01/2023
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