Le previsioni positive del superamento della crisi economica, provocata con lo scoppio della pandemia, lo scorso anno sono state rallentate dalla crescita di inflazione, bollette energetiche e carburanti.
Uno studio, condotto dall’Ufficio Cgia di Mestre, ha calcolato che il drammatico aumento dei prezzi, che nel biennio 2022-2023 supererà il 15%, intaccherà i risparmi degli italiani per 163,8 miliardi di euro, circa 6.338 euro a famiglia.
La cifra supera di oltre trenta volte la patrimoniale imposta, letteralmente dalla notte al giorno nel luglio 1992, quando il governo Amato prelevò il 6 per mille dai conti correnti degli italiani, recuperando così 5,3 miliardi di euro, somma calcolata al valore attuale.
La perdita di potere d’acquisto, su base territoriale, non sarà uniforme, in quanto, secondo la Cgia, le regioni più ricche saranno anche le più salassate: al primo posto troviamo il Trentino Alto Adige con 9.471 euro per ogni nucleo famigliare, a seguire la Lombardia con 7.533 euro e Emilia Romagna con 7.261 euro. Invece, i cittadini meno colpiti dall’inflazione, vivono nelle province di: Crotone con 3.130 euro, Trapani con 3.595 e Siracusa con 3.842 euro.
26/02/2023
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