Nelle ultme settimane non si fa che parlare degli ormai noti sistemi chat in grado di generare testi basati sul linguaggio naturale dell’uomo. Il sistema più conosciuto è probabilmente Chat GPT di OpenAI che viene già integrato in via sperimentale nei sistemi Microsof come Bing, ma non è il solo.
Le grandi multinazionali si stanno sfidando per trar fuori la migliore intelligenza artificiale per le conversazioni naturali. Google, ad esempio, ha presentato al mondo il suo sistema chiamato “Bard”. Funziona allo stesso modo degli altri, cioè gli utenti possono fare delle domande che l’IA comprende collegando le varie parti del discorso, e sulla base di questo restituisce una risposta coerente e discorsiva. Il grande vantaggio di questo strumento è quello di poter rispondere, almeno in linea teorica, a tutti gli argomenti possibili. Allo scibile umano, insomma.
Ma non è tutto oro ciò che luccica, e infatti allo stato attuale le principali critiche di questi sistemi è la loro probabilità di incappare in errori o imprecisioni. Rispondono quasi sempre in modo credibile, ma non sempre le risposte sono veritiere. In pratica a volte inventano.
Google ha mostrato un’anteprima di Bard a Wired US, ed Eli Collins, vicepresidente della ricerca di Google che lavora su Bard, ha commentato dicendo che ad oggi il progetto è allo stato sperimentale e per questo è imperfetto e si riscontrano errori.
Ma la situazione è destinata a migliorare perché il sistema sarà reso disponibile ad alcuni beta tester pubblici, inizialmente negli USA e nel Regno Unito. Più una nuova tecnologia viene utilizzata e migliore sarà il risultato finale grazie ai feedback degli utenti.
Quest chatbot, per funzionare, vengono addestrati su una mole enorme di materiale testuale, dai libri di letteratura ai giornali, senza tralasciare l’immensa quantità di dati disponibile su internet. Lo sviluppo dei chatbot conversazionali sta procedendo a ritmi incredibilmente veloci e la prima grande manifestazione di questi sistemi, la vedremo presto in Microsof Office e in Google Workspace. Entrambe le aziende, infatti, integreranno le funzionalità delle rispettive IA con le proprie piattaforme sofware, e questi riusciranno a dare un grande aiuto, o almeno questa è la speranza, agli utenti finali.
Sarà come avere sempre a disposizione un assistente virtuale che capirà le nostre intenzioni e ci consiglierà come svolgere al meglio i nostri compiti, controllando per noi anche gli eventuali errori e fornendoci la soluzione.
Fonte: htps://www.wired.com/story/google-bard-chatbot-rolls-out-to-batle-chatgpt/
23/03/2023
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