La Pubblica Amministrazione italiana, anche nel 2022, sui 27 Stati Membri dell’Ue, si riconferma la peggior pagatrice dei propri fornitori. Analizzano i dati Eurostat, la Cgia di Mestre riferisce che, sulla base del Pil, i mancati pagamenti sono il 2,6%, pari a 49,6 miliardi di euro, livelli paragonabili al 2019, prima dello scoppio della pandemia.
L’Ufficio studi dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese evidenzia che i ritardi colpiscono principalmente le piccole imprese, con importi solitamente minori, mentre i pagamenti alle grandi aziende, con cifre più elevate, risultano piuttosto regolari.
Analizzando i dati riferiti al Pil di altri Paesi Ue emerge che i debiti commerciali della Germania sono pari all’1,6%, Francia 1,5%, Spagna 0,8%. Nel 2022, su 15 ministeri solamente in 3 hanno rispettato le scadenze, pagando addirittura in anticipo: Mef, Esteri e Agricoltura. Il dicastero con maggiori ritardi è l’ex Mise, sostituito con ‘Imprese e del made in Italy’, avendo saldato dopo oltre tre mesi. A livello territoriale, le regioni del Nord-Est risultano le più virtuose, mentre al Mezzogiorno la situazione rasenta livelli allarmanti.
30/04/2023
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