Una recente indagine di Federcontribuenti scatta una deprimente fotografia sugli stipendi da fame dei giovani lavoratori italiani. Analizzando le retribuzioni è emerso che “l’11% dei cittadini, con età compresa tra i 28 e i 35 anni e che rappresentano la fascia d’età che dovrebbe essere da traino per lo sviluppo economico e le pensioni future, è tagliato fuori dal Paese”.
Lo studio evidenza che in Italia, risultano esservi troppi contratti di apprendistato e part-time, in questo caso in aumento e pari a 1,3 mln, con stipendi, nel 54% dei casi, retribuiti con meno di 7 euro netti l’ora.
Non solo, il lavoro, con tariffe che, pur rientrando nelle tabelle del CCNL, non permettono di far progetti a lungo termine, risulta discontinuo, con contratti non superiori a sei mesi, restando a casa per lo stesso medesimo periodo e con salari che non superano i 120 euro netti a settimana. Lo straordinario, effettuato dai ragazzi, nel 48% dei casi, non viene corrisposto né in busta e tanto meno in nero.
08/05/2023
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