I metalmeccanici del Centro-Nord, il 7 luglio, hanno incrociato le braccia per 4 ore a fine turno, aderendo allo sciopero promosso da: Fim Cisl, Fiom e Uilm. I dati riportati dagli organizzatori, hanno rilevato un’altissima affluenza, vedendo scendere nelle piazze i lavoratori di: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Toscana e Trentino-Alto Adige.
Una nuova protesta è stata organizzata per il 10 luglio, vedendo coinvolto il Centro-Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e Umbria.
L’astensione dal lavoro a livello nazionale si è resa necessaria dopo mesi di domande e interlocuzioni presentate al Mimit, che non hanno mai avuto risposta, ritenendo urgente ottenere misure che garantiscano il futuro e l’occupazione del settore industriale.
Il segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia, da Genova ha spiegato: “L’industria non è in crisi ma rischia di andarci se la transizione ecologica e digitale non è governata in modo adeguato. In questo Paese manca una cosa fondamentale che è la politica industriale”.
09/07/2023
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