L’invenzione della Radio, a distanza di quasi 130 anni, rimane una delle più innovative e senza tempo, essendo riuscita a superare le mode del momento e a mantenere lo stesso appeal su intere generazioni. Nei giorni scorsi, l’AGCOM ha presentato il report annuale riferito al 2022, evidenziando che, per il secondo anno consecutivo, l’antico mezzo di comunicazione, basato sulla trasmissione di onde elettromagnetiche, è stato utilizzato dal 64,8% degli italiani. L’unico cambiamento rilevato, soprattutto in seguito alla pandemia, è il luogo e modo di fruizione, vedendo crescere “l’ascolto in automobile +2,7%, tramite smartphone +4,3%, smart speaker/assistenti vocali +29,2%. Invece, è stata registrata una controtendenza, per l‘ascolto radiofonico tramite “apparecchi fissi -6%, PC e tablet -5,2%”. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha evidenziato che, rispetto all’anno precedente, i ricavi dovuti all’ascolto sono tornati a crescere risultando pari al +3,1%, passando dai 585 mln ai 603 mln di euro, anche se non sufficienti per recuperare quanto perso durante la pandemia. Un incremento è stato registrato anche per i ricavi da vendita di pubblicità radiofonica, arrivando a toccare, rispetto all’esercizio precedente +3,3%, ossia 455 mln di euro.
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