- Questa sera, alle 19, si svolgerà l'atteso incontro tra il Governo e i sindacati per discutere del futuro dell'ex Ilva di Taranto, nuovamente al centro dell'attenzione a causa delle tensioni con il colosso siderurgico ArcelorMittal, che detiene attualmente il 62% di Acciaierie d'Italia.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ribadito la gravità della crisi finanziaria in corso durante la sua informativa al parlamento, sottolineando l'urgenza di un intervento drastico. La proposta di aumento della partecipazione pubblica al 66% da parte di Invitalia, con un'iniezione di liquidità di 320 milioni di euro, è stata inizialmente rifiutata e successivamente riaperta da ArcelorMittal, con l'ulteriore condizione che la governance resti condivisa.
Secondo fonti interne, c'è la probabilità che ArcelorMittal riduca la propria quota al 34% e acconsenta all'acquisizione degli impianti da parte di Ilva in amministrazione straordinaria, originariamente prevista per maggio 2022 e successivamente posticipata a maggio 2024.
Tuttavia, la partenza di Mittal impone la necessità di trovare nuovi soci e capitali per garantire un futuro all'ex Ilva. Alcuni nomi che circolano come possibili acquirenti includono Vulcan Green Steel, Metinvest e Arvedi. Il presidente di Federacciai, Tonino Gozzi, afferma che i privati sono pronti a contribuire al rilancio dell'ex Ilva, ma solo se vengono soddisfatte determinate condizioni, tra cui trasparenza sui conti e patti con Mittal, oltre alla chiarezza sul piano finanziario e industriale.
I sindacati annunciano una battaglia per la continuità lavorativa e degli impianti, definendo l'atteggiamento di Mittal come inaccettabile e mettendo in guardia sulla possibilità di costi sociali elevati per i lavoratori e i territori coinvolti.
La Procura di Taranto e i Carabinieri del Noe continuano l'inchiesta sulle emissioni di benzene dallo stabilimento, aggiungendo ulteriori complessità alla situazione già delicata. La possibilità di un'eventuale amministrazione straordinaria è sul tavolo delle opzioni dell'Esecutivo, suscitando preoccupazioni tra gli operai e le aziende creditrici dell'indotto.
La Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, ha assicurato la massima attenzione sul fronte occupazionale, dichiarando che la priorità è salvaguardare le competenze dei lavoratori e tutelare l'occupazione presso l'ex Ilva, non solo a Taranto ma anche nelle altre unità produttive.
In attesa dell'esito dell'incontro, la situazione dell'ex Ilva resta incerta, con il destino di migliaia di lavoratori e il futuro della siderurgia italiana in bilico.
11/01/2024
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