Uno studio congiunto condotto dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dall'Università di Milano Bicocca ha messo in luce una realtà preoccupante per la società italiana: l'1% degli italiani più ricchi paga, in proporzione, meno tasse rispetto al restante 99% dei contribuenti. Questo fenomeno, secondo gli autori dello studio, rende il sistema fiscale italiano non solo blandamente progressivo ma addirittura regressivo per il 5% degli italiani più abbienti.
Disparità nel sistema fiscale:
Lo studio, curato da Demetrio Guzzardi, ricercatore in Economia presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ha analizzato diverse fonti di dati, tra cui dichiarazioni dei redditi, indagini campionarie di Istat e Banca d'Italia, e stime sulla distribuzione del patrimonio netto. Questo approccio multidimensionale ha permesso di identificare chiaramente le disparità nel sistema fiscale italiano.
Il risultato più sconcertante è emerso nel confronto tra l'aliquota effettiva pagata dall'1% più ricco e quella del restante 99% dei contribuenti. L'1% più ricco gode di una tassazione inferiore rispetto alla stragrande maggioranza degli italiani, rendendo il sistema fiscale meno equo di quanto potrebbe apparire superficialmente.
Tipologia di reddito e differenze di tassazione:
L'analisi ha rivelato ulteriori differenze in base alla tipologia di reddito prevalente. I lavoratori dipendenti risultano essere i più gravati dal fisco, seguiti dai lavoratori autonomi, dai pensionati e, in ultima analisi, da coloro che percepiscono principalmente rendite finanziarie e locazioni immobiliari. Questo quadro evidenzia la necessità di una revisione delle politiche fiscali per garantire una distribuzione più equa del carico impositivo.
Perdite nel reddito nazionale netto:
Il lavoro degli esperti ha anche stimato le fasce di reddito che hanno subito le maggiori perdite nel periodo compreso tra il 2004 e il 2015. Mentre il reddito nazionale reale si riduceva del 15%, il 50% più povero degli italiani ha subito una perdita di circa il 30%. Tra questi, i giovani tra i 18 ei 35 anni sono risultati essere i più colpiti, con una diminuzione del reddito del 42%.
Disuguaglianza di genere e disparità estreme:
Il rapporto evidenzia anche la persistente disuguaglianza di genere in tutte le classi di reddito, con un picco negli strati più alti della distribuzione, dove le donne guadagnano approssimativamente la metà degli uomini. Questo sottolinea la necessità di politiche volte a eliminare le disparità di genere nel mondo del lavoro e nel sistema fiscale.
Lo studio offre uno sguardo approfondito sulla realtà fiscale italiana, mettendo in luce non solo le differenze nelle aliquote fiscali tra i ceti sociali, ma anche le perdite significative subite da alcune fasce di reddito nel corso degli anni. La sfida ora è quella di utilizzare questi dati per informare politiche pubbliche mirate a garantire una maggiore giustizia fiscale e a ridurre le disparità economiche che minano la stabilità e l'equità sociale del paese.
14/01/2024
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