Una ricerca di Microsoft "Work.Reworked" eseguita su seicento manager e dipendenti di importanti imprese italiane, ha portato alla luce che lo smart working indurrebbe ad una maggiore produttività ma contemporaneamente determinerebbe una diminuzione del tasso di innovazione. Il nuovo approccio al modo di lavorare, nuovo per la realtà italiana ma molto diffuso in altre parti del mondo, ha apportato importanti benefici alle aziende sia per quanto riguarda il rendimento sia per la produttività, senza sottovalutare il risparmio economico che ne è derivato. Purtroppo, non sono stati riscontrati solo aspetti positivi. I dirigenti ritengono che per realizzare attività e progetti innovativi siano necessarie tre caratteristiche: capacità innovativa, partecipazione e agilità collettiva. Analizzando i dati raccolti risulta che il problema maggiore è quello di rimanere in contatto con il proprio gruppo di lavoro, rendendo complicata la condivisione di idee e innovazioni. Quindi, venendo a mancare anche solo una delle tre caratteristiche sopra elencate, ne deriva una diminuzione della cultura innovativa e della percezione dell'innovazione di prodotti e servizi.
01/11/2020
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