Giuseppe Romano, da poco novantenne, ogni mattina da ben 78 anni, arriva in Piazza Garibaldi con i suoi attrezzi da lavoro ed aspetta che qualche gentiluomo si accomodi per farsi lustrare le scarpe in vera pelle.
Ormai è rimasto l'ultimo, benché negli anni '50 a Caltanissetta esistessero ben 32 lustrascarpe, come lui. Che a soli 12 anni intraprendeva la carriera, iniziato dal padre, così come avevano fatto i suoi fratelli.
Successivamente il signor Romano portò la sua piccola bottega all’aperto in Corso Umberto, davanti alla banca di San Michele, dove si trova ancora oggi. Un tempo la piazza era strapiena di gente che passeggiava, avanti e indietro; nobili, borghesi, politici e popolino, pronti a sedersi davanti a lui per qualche minuto, per qualche chiacchiera e un po' di lucido sulle scarpe. Per soli 6 soldi a sciusciuliata per chi se lo poteva permettere e per i meno abbienti solo una stretta di mano.
Anche se i tempi moderni hanno portato sempre meno persone ad indossare scarpe di pelle, tutt'oggi, ogni mattina, il signor Romano arriva in piazza portando con sé i suoi antichi e preziosi attrezzi da lavoro, la sedia e uno sgabello, durante le calde giornate d'estate porta anche un ombrellone, per i pochissimi uomini che siedono su quella sedia.
Lasciandolo sempre più triste, nostalgico di quel tempo ormai passato e che mai più tornerà.
Dei suoi quattro figli nessuno ha voluto continuare il mestiere del padre, ormai la catena si è spezzata. E un giorno, si spera il più lontano possibile, non esisterà più la figura del lustrascarpe a Caltanissetta.
Il signor Romano custodisce gelosamente e nostalgicamente le foto del passato, quale memoria storica, ma lui stesso ormai è prossimo a diventare memoria storica della città, anche perché i nisseni non lo dimenticheranno mai.
19/01/2021
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