Il testo della legge di Bilancio 2021, approvato dal governo il 30 dicembre 2020, ha esteso fino al 31 dicembre 2023 la possibilità di anticipare la pensione di sette anni, grazie all’ isopensione, la riforma del lavoro che nel 2012 fu introdotta dal Ministro Elsa Fornero.
Inizialmente, la riforma consentiva di anticipare di 4 anni l’uscita dal lavoro, prima di raggiungere i requisiti minimi per la pensione, senza il rischio di perdere parte dello stipendio ma, nel 2018 in via sperimentale, gli anni sono diventati sette.
Le aziende private con oltre 15 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, in seguito ad un accordo con le organizzazioni sindacali, potranno concedere la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata, qualora il dipendente raggiunga i requisiti richiesti entro i sette anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, facendosi carico di tutti gli oneri finanziari e versando, per massimo sette anni, un assegno di importo equivalente alla pensione.
I dipendenti con 60 anni compiuti, oppure le donne con almeno 41 anni e 10 mesi di contributi e gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi, potranno beneficiare della pensione anticipata, invece per la pensione di vecchiaia bisognerà aver 67 anni con minimo 20 anni di contributi. Il lavoratore riceverà tredici mensilità, che potranno essere sia accreditati su conto bancario che ritirati presso gli sportelli dell'ufficio postale.
25/01/2021
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