Lo schema è stato abbozzato dal Ministero del Tesoro: il blocco dei licenziamenti, che scade il 31 marzo, sarà prorogato fino al 30 aprile. La mini proroga riguarderà tutte le imprese e quindi tutti i lavoratori. Poi il divieto andrà avanti, ma solo per le aziende e per i dipendenti dei settori che hanno fatto più fatica nei dieci mesi della pandemia e che avranno altrettante difficoltà nel provare a risalire il fosso della crisi provocata dal Covid. Per questo secondo step le valutazioni sono ancora in corso, una delle ipotesi è un allungamento fino al 30 giugno.
Lo schema, sarà inserito nel decreto Ristori 5, quello che contiene i nuovi aiuti alle attività colpite dalle restrizioni e dalle chiusure, ma anche il rifinanziamento della cassa integrazione, e poi soldi per sanità, scuola, Regioni e Comuni . La collocazione non è una questione meramente burocratica, rappresenta anzi una scelta politica. Come i cosiddetti ristori, anche i licenziamenti diventano “affari correnti”, poiché la materia ha sì bisogno di essere normata prima, per preparare imprese e lavoratori.
Le nuove restrizioni anti Covid, con quasi tutta Italia in zona arancione o rossa, stanno accrescendo le perdite e i fabbisogni delle imprese. Ma anche la necessità per molti di mettere mano alla pianta dei dipendenti. Da Confindustria sono arrivati molti segnali sulla necessità di togliere il tappo ai licenziamenti, seppure con alcune deroghe:giusto prorogare il blocco dei licenziamenti per le attività che sono chiuse per decreto, alle quali lo Stato deve garantire, oltre agli ammortizzatori, la sospensione degli obblighi fiscali. Ma le altre devono potersi ristrutturare. Prima verrà data loro la possibilità di farlo, prima potranno ripartire.
Mentre Cgil, Cisl e Uil spingono per una proroga che valga per tutti e lunga, oltre fine aprile. Quella della proroga dei licenziamenti non sarà la sola coperta che sarà tirata su un Paese ancora estremamente fragile. Nel nuovo decreto Ristori saranno rifinanziate tutte e tre le forme della cassa integrazione Covid.
29/01/2021
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