Durante il lockdown iniziato proprio un anno fa, i genitori che lavoravano hanno potuto richiedere il bonus baby-sitter, il contributo economico messo a disposizione dal governo. L’Inps, in seguito ad un’analisi sugli aiuti e sulle agevolazioni introdotte a sostegno della famiglia per fronteggiare l’emergenza Covid-19, ha evidenziato che il maggior numero dei voucher per i servizi di baby-sitting, è stato versato perlopiù ai nonni. Le domande per ottenere il bonus baby-sitter, sono state circa 556 mila, di queste circa 339 mila, i percettori hanno più di 60 anni. “C'è un'evidenza sorprendente: i baby-sitter sono in maggioranza anziani. Infatti, il 61% ha almeno 60 anni, il che significa che presumibilmente si tratta di nonni”. Il bonus baby-sitter, che in una prima fase venne scarsamente divulgato, aveva un valore massimo di 1.200 euro e 2.000 per i sanitari: la media di quanto è stato erogato si aggira attorno ai 1.195 euro. Inoltre, secondo l’approfondimento dell’Inps, il congedo parentale a causa dell’emergenza pandemica è stato richiesto da circa il 78,5% delle donne e il 21,5% degli uomini.
08/03/2021
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