Quello che ha in mente Graziani è «un centro di raccolta per il recupero degli scarti, economia circolare, investimenti in ricerca: sono le parole chiave per un progetto di sviluppo e rilancio che dobbiamo raccogliere sfruttando anche le risorse che arriveranno dall’Europa». Il sindacalista vede nel tessile apuano un volano di sviluppo finora troppo ignorato: «Invece abbiamo una storia e una tradizione degna delle migliori sartorie nazionali e internazionali. E’ ora di far interagire le realtà esistenti e creare un polo del tessile che sia capace di guardare al futuro, forte del proprio passato e della propria qualità.
Si tratta della sfida che lancia il l segretario della Uiltec Toscana Nord: «Dobbiamo preparare progetti per il rilancio del post pandemia e dispiace vedere che nel vivo del dibattito non si parla mai del tessile apuano. Un settore di altissima qualità, che è stato capace di innovare e rinnovarsi nel tempo. Basta pensare alla rapidità con cui molte sono state capace di reinventarsi per produrre mascherine in piena emergenza sanitaria. Qui ci sono aziende ricche di storia e professionalità che dobbiamo sfruttare per creare un vero polo produttivo alternativo e all’avanguardia».
La transizione ecologica può essere la nostra leva per sollevare questo mondo: un nuovo modello di business, più circolare e resiliente, da applicare a un settore che di solito ha un forte impatto ambientale.
12/03/2021
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