La Corte Suprema americana respinge il ricorso di Johnson & Johnson: la società dovrà pagare 2,1 miliardi di dollari per il suo talco nel mirino di decine di azioni legali perché accusato di causare il cancro. Senza alcun commento, riporta l'agenzia Bloomberg, la Corte Suprema si è rifiutata di considerare le obiezioni di J&J sul verdetto del 2018 di una giuria di St. Louis, secondo la quale il talco ha contribuito a causare tumori alle ovaie in 20 donne. I giurati avevano fissato 25 milioni di dollari per ognuna delle 20 donne in danni compensatori e 4 miliardi di danni punitivi. Una cifra poi dimezzata dalla corte di appello.
Gli esperti sono concordi sul fatto che l'eventuale aumento del rischio di tumore dell'ovaio, in caso di esposizione prolungata al talco dell'area vicino alla vagina o al suo interno, è modesto in valore assoluto.
La maggioranza degli studi condotti finora è considerato non rigoroso, poiché per verificare la relazione tra talco e rischio di tumore dell'ovaio, le partecipanti sono state invitate a ricordare che cosa hanno fatto nel passato. Si tratta di studi "caso-controllo", con cui si cerca di capire quali eventi o comportamenti del passato sono comuni tra le persone che si sono ammalate e non lo sono invece tra le donne che non si sono ammalate. I dati sono raccolti tramite interviste o questionari a cui i partecipanti rispondono in base ai ricordi. Tuttavia la memoria è spesso labile e influenzabile a seconda di come vengono poste le domande. Per questo i ricercatori sanno che i risultati di questi studi sono poco attendibili.
Più affidabili sono gli studi detti di coorte, che reclutano un ampio gruppo di donne sane e le seguono nel tempo raccogliendo numerosi dati, tra cui per esempio il consumo di prodotti per l'igiene intima con talco, per cercare di capire che cosa differenzia le donne che a un certo punto vengono colpite dal tumore.
15/06/2021
Inserisci un commento