Nel 2020 il Covid ha travolto i consumi, facendo registrare rispetto al 2019, un brusco calo di vendite, pari al -9,1%. Da subito però, la spesa media mensile per cibo e bevande, ha registrato un lieve aumento, pari al +0,8%. A dare forza a questa tendenza, è stato il settore dei surgelati, facendo registrare, inaspettatamente, un picco positivo del 5,5%.
A renderlo noto è il ‘Rapporto annuale sui Consumi dei prodotti surgelati di Iias’, l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, secondo cui il consumo pro-capite ha toccato mediamente 15,1 kg all’anno, con una spesa record, stimata tra i 4,4 e i 4,7 miliardi di euro. Sempre rispetto al 2019, l’Iias ha rilevato che i guadagni maggiori sono da riferirsi alla vendita al dettaglio, con +12,1%, che equivale ad un 68,5% del valore di mercato.
Positivo anche l’e-commerce e la vendita porta a porta. Negativo invece l’impatto sulla ristorazione: nonostante molte attività si siano reinventate con la consegna a domicilio, ha perso circa il 37%. Tra i prodotti surgelati che sono andati per la maggiore, troviamo: verdura, vegetali preparati, zuppe e minestroni, con oltre il 42% del totale retail, registrando +10,5% rispetto al 2019; patate surgelate con +10,7%; pesce con +18%, pesce panato +30,1%; pizze e snack +15,6%; le paste ripiene surgelate come ravioli, tortellini, lasagne +4,8%; carni rosse e bianche surgelate, con rispettivamente +10,5% e +9%. Tra i prodotti surgelati Made in Italy, molto apprezzati all’estero, sono state le pizze.
Sul totale, per valore delle esportazioni, la richiesta ha fatto registrare: +19,3% in Germania, +14,1% negli Stati Uniti, +13,1% in Francia. Giorgio Donegani, presidente ‘Iias’, ha dichiarato: “Nel 2020, in fase di pandemia, gli italiani hanno fatto ricorso massiccio ai surgelati. Questi sono diventati parte integrante delle nostre abitudini alimentari. Una scelta anche ispirata a criteri salutistici, come testimoniano gli incrementi di consumo di verdura e pesce”.
11/07/2021
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