Entra in campo una nuova Autorità per la lotta ai crimini finanziari, con l'Unione europea a fare da sentinella interessata: la commissione spinge per fissare un tetto di 10mila euro ai pagamenti in contanti in tutta la zona Euro. In Italia la situazione è ancora più stringente di quanto vorrebbe imporre la Ue, visto che attualmente il tetto è di 2mila euro, ma dal prossimo gennaio si abbasserà ulteriormente fino ai mille.
Malgrado aumenti il numero delle carte di credito/debito e dei pagamenti digitali, cresce contestualmente la quantità di contanti nelle tasche degli europei, che tocca quota 245 miliardi di euro.
Dall'inizio del 2020 il contante in circolazione è aumentato del 16% (34 miliardi di euro in più), con un incremento sia delle banconote circolanti che del valore: un trend in salita che si è ridotto nei primi 5 mesi del 2021 (+ 3,4%).
A far crescere la circolazione, secondo la Bce, sarebbe stata la domanda di contante quale riserva di valore, cosa che accade nelle fasi di crisi economica, e la richiesta di valute forti al di fuori dell'area Euro. Altri elementi da tenere in considerazione anche l'invecchiamento della popolazione ed il calo della quantità di contanti detenuti nei caveau delle banche, soprattutto dopo che il tasso dei depositi è risultato in negativo per la prima volta dal 2014.
Stesso trend nel nostro Paese, dove hanno influito le restrizioni imposte dal governo: i lockdown e le limitazioni negli spostamenti hanno ridotto i riversamenti di contante presso le banche ed anche il numero dei prelievi di contanti. Nel 2020 i prelievi presso gli Atm sono scesi del 15,1%, mentre i pagamenti elettronici hanno registrato un incremento del 6,6%, più sensibile al Centro-Sud.
27/07/2021
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