L’Ufficio Studi della Cgia di Mestre ha effettuato un’analisi sul numero delle persone in fila agli sportelli della pubblica amministrazione, sulla base dei dati Istat del 2019. È stato evidenziato che, nonostante l’aumento della digitalizzazione, negli ultimi 20 anni le file sono aumentate.
Ogni volta che un cittadino si è recato presso uno sportello, è come se avesse avuto davanti a sé 20 persone in più. Secondo il rapporto, nell’ultimo anno il 54,8% e il 29,2% chi si è ritrovato rispettivamente in attesa all’Asl e all’anagrafe, e prima di poter parlare con un operatore, ha dovuto attendere 20 minuti.
La situazione generale è decisamente peggiorata, in quanto, se dal 1999 i tempi d’attesa presso le Asl sono cresciuti del 55,2%, dal 2009, quelli negli uffici dell’anagrafe sono aumentati del 172,9%, nonostante la percentuale delle persone in fila sia diminuita. Come sempre, ogni regione d’Italia, vive realtà differenti.
Se Veneto, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, hanno mostrato di essere più efficienti, le amministrazioni del Centro-Sud sono quelle meno virtuose, con tempi di attesa più lunghi. I residenti in Calabria e Sicilia con il 70,9% e Campania con 66,7%, hanno dichiarato di aver aspettato più di 20 minuti presso le Asl, mentre le regioni più lente agli sportelli dell’anagrafe sono Lazio con il 50%, Sicilia 40,1% e Puglia 33,1%.
06/09/2021
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