"Gli italiani si trovano in una situazione paradossale: i conti in banca crescono, ma le famiglie si impoveriscono. E temono il futuro: l’estate ha portato un ritorno di fiducia, ma le incognite rimangono molte".
Con queste parole Patrizia De Luise, Presidente Confesercenti, commenta le stime relative alla liquidità delle famiglie che cresce, sì, ma in un clima di totale incertezza che frena la ripartenza dei consumi.
Stando ai dati raccolti, gli italiani avrebbero rinviato 59 miliardi di euro di spesa.
"L’aumento della liquidità - si legge in una nota di Confesercenti - è riconducibile alla combinazione del crollo dei consumi (-112 miliardi di euro nel solo 2020) e delle misure di sostegno adottate dal Governo, che hanno ridotto sensibilmente l’impatto economico della crisi: stime della Banca d’Italia indicano come i sostegni abbiano consentito di limitare al 4% la flessione del reddito disponibile delle famiglie, a fronte di una riduzione del 10% che si sarebbe osservata in assenza di misura compensative. L’aumento di liquidità non è stato generato da un incremento dei redditi, che al contrario nel 2020 si sono ridotti in termini reali del 2,6%, con una contrazione molto più accentuata per i lavoratori autonomi (-12,2%)".
"A partire dalle condizioni economiche personali: la riduzione dei redditi è stata generale, ma per autonomi e dipendenti privati è stata particolarmente rilevante. E con la fine dell’accelerazione impressa dall’estate, si torna a temere per la tenuta delle imprese e dei posti di lavoro, soprattutto in quei settori in cui la crisi non è mai finita", ha concluso Patrizia De Luise.
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