Il Consiglio dei ministri, ha approvato la nuova bozza sulla riforma del catasto. Di effettuare un “inventario” dei fabbricati, se ne parla da moltissimo tempo, in quanto, la rendita catastale e la base imponibile datata, producono le iniquità più volte denunciate, portando ad un prelievo sul patrimonio immobiliare, decisamente lontano dall’effettivo valore del bene.
La riforma sull’archivio di tutte le proprietà presenti sul territorio italiano introdurrà diverse novità, tra cui: l’attribuire ad ogni unità immobiliare sia il valore patrimoniale che la rendita catastale, ed l’equiparare i valori catastali a quelli di mercato, con un adeguamento periodico sulla base dell’andamento.
La misura mira a rinnovare “il sistema di rilevazione catastale degli immobili con l’introduzione di nuovi strumenti, oltre che individuare gli immobili non censiti, i terreni edificabili accatastati come agricoli, gli immobili abusivi”.
Il premier Mario Draghi in conferenza stampa ha dichiarato: “Nessuno pagherà di più e nessuno pagherà di meno. Il contribuente medio non si accorgerà di nulla”. I nuovi dati sugli immobili dovranno essere disponibili dal 1° gennaio 2026, anche se riuscire ad attuare la riforma in così poco tempo, sarà un’impresa ardua.
12/10/2021
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