“Questo matrimonio non s'ha da fare...” non lo pronunciano i “bravi” manzoniani, adesso è il Ministero di Economia e Finanza che interrompe il negoziato che dovrebbe concludere le lunghissime trattative di fusione tra Unicredit e Monte dei Paschi di Siena.
Tra le ipotesi che circolano in ambienti finanziari quelle di un piano stand alone.
In questo senso potrebbe essere considerati anche parti del negoziato appena interrotto come la sterilizzazione delle azioni legali e degli npl e la cessione di queste a soggetti come Amco che a suo tempo è entrata in data room. Nella sostanza una segmentazione del perimetro ma non uno spezzatino della banca.
Le incognite non mancano, a partire dal fatto che non è detto che la Dg Comp sia disponibile a proroghe. Resta sempre nel cassetto il piano messo in piedi dall’ad Bastianini, mai però approvato dalla Bce. Una strada che prevede 2,5 miliardi di euro di aumento per far fronte alla carenza di capitale e ai costi di ristrutturazione necessari per rimettere in sesto il conto economico. Ma anche 2.670 esuberi netti al 2025 e ritorno in utile nel 2023, dopo il pareggio di bilancio nel 2022. Secondo però ultimi rumors una ricapitalizzazione dovrebbe essere di almeno 4 miliardi.
26/10/2021
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