Nonostante la fine dello stato d’emergenza, il governo ha rinviato il rientro nelle strutture del lavoro al 30 giugno 2022. Lo Smart working, poco diffuso in Italia fino all’arrivo della pandemia, inizialmente creò qualche difficoltà, ma secondo quanto emerso da un’indagine condotta dall’Aidp, l’Associazione Italiana per la direzione del personale, è stato rivalutato.
Allo studio hanno partecipato circa 850 imprese e direttori del personale. Dall’analisi, è emerso che l’88% delle aziende permetterà di proseguire con il lavoro da remoto anche dopo il 30 giugno, mentre l’11% ha dichiarato di essere contrario.
Ma non è tutto: il 58% delle imprese hanno denunciato la difficoltà di “assumere o trattenere i dipendenti, se non viene garantito lo Smart working”. L’Aidp, ritiene che “la prospettiva è quella del lavoro ibrido, tra modalità in presenza e da remoto: per il 38% delle aziende, i dipendenti potranno lavorare da remoto almeno 2 giorni a settimana e il 14% almeno 1 giorno a settimana. Negli altri casi, con percentuali minori, si va da 3 ai 5 giorni fino ad una presenza di un solo giorno al mese”.
05/04/2022
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