L’Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, all’inizio del mese, a ridosso delle fasi conclusive della raccolta del grano, ha svolto un’indagine sui primi dati relativi della produzione in Italia. Dall’iniziale ricognizione, è emerso che: a causa della siccità e delle alte temperature, “La produzione italiana 2022 di grano duro potrebbe essere inferiore di circa il 16% rispetto all’anno precedente”.
Il dato risulta ancor più preoccupante: secondo gli esperti, nel 2022/23 la domanda mondiale vedrà una crescita pari a 33,6 mln di tonnellate, che sulle scorte finali, potrebbe far segnare un -10,7%, pari a 5,5 mln di tonnellate. Sempre secondo l’Istituto, “Il deterioramento delle attese produttive anche in Francia, dovuto sempre al persistente clima caldo e siccitoso, ha portato la Ue a rivedere nuovamente al ribasso le sue previsioni di produzione a 7 mln di tonnellate, il 9,2% in meno su base annua”.
I dati divulgati dall’Ismea, sono al momento solo una previsione: per avere una conferma o smentita bisognerà attendere gli esiti produttivi del Nord America, dove probabilmente, si assisterà ad un recupero, dopo il “crollo della scorsa annata”.
27/07/2022
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