Snapchat, l'applicazione di messaggistica istantanea, fondata nel 2011 negli Usa e poco diffusa in Italia, è nota per la creazione di messaggi, foto e video visualizzabili una sola volta. A febbraio 2020, contava circa 3500 dipendenti: dopo lo scoppio della pandemia, e fino allo scorso trimestre, ha quasi raddoppiato l'organico, assumendo 3 mila unità in più.
'Snap', pur avendo un ottimo riscontro tra gli utenti, non riesce competere con i social network concorrenti, tra cui Twitter e Instagram, e, in più occasioni, ha tentato di investire in un mercato più ampio, come, per esempio, in hardware, occhiali AR e droni.
I progetti non hanno ottenuto il successo sperato e sono stati abbandonati molto presto. Il fallimento degli investimenti assieme alla perdita in borsa del 4%, nel primo trimestre dell'anno, ha costretto i vertici a fare dei tagli.
Nelle scorse ore, 'Snapchat' ha dichiarato che avrebbe licenziato, con effetto immediato, circa 1200 dipendenti. Anche due importanti dirigenti, Jeremy Goldman e Peter Naylor, lasciano l'app per entrare a far parte del colosso Netflix.
01/09/2022
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