L’indipendenza dal gas russo, a causa della guerra in Ucraina, è diventata una priorità per tutta l’Europa, compresa l’Italia che, in seguito alle sanzioni a Putin, si è vista ridurre di circa un terzo le forniture.
Nei mesi scorsi, il governo italiano ha iniziato la corsa all’accaparramento, firmando nuovi accordi con altre nazioni, come Nord Europa e Algeria, per raggiungere la capacità di stoccaggio necessario per coprire il fabbisogno degli italiani, in vista dell’inverno 2022-2023.
Il ministero della Transizione ecologica, nelle scorse ore, ha annunciato di aver raggiunto il 90% del riempimento dei depositi con largo anticipo rispetto alla scadenza, fissata per fine autunno.
Il ministro Roberto Cingolani ha dichiarato: “Un traguardo reso possibile dall’intenso lavoro portato avanti dal governo in questi mesi. Tale risultato ci consente di puntare verso un obiettivo ancora più ambizioso, volto a raggiungere il 92-93% di riempimento degli stoccaggi, così da garantire maggior flessibilità in caso di picchi sui consumi invernali”.
Il rischio di razionamento del gas, vociferato da mesi, però non può essere ancora del tutto escluso: tutto dipende dalle temperature rigide che potrebbero abbattersi sull’Italia e proseguire fino alla primavera.
29/09/2022
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