Anche se Il ministro uscente della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, afferma che "Sul fronte del gas, l'Italia è in sicurezza", si continua a lavorare per predisporre un piano energetico per i mesi più freddi nel caso che la Russia decidesse di interrompere i rifornimenti verso il nostro Paese e l’ipotesi più accreditata rimane quella di un piano di razionamenti, con eventuale chiusura degli impianti. Confindustria ovviamente è preoccupata e chiede garanzie per il settore
L’UE ha gia fissato al 15% l’obiettivo di riduzione dei consumi energetici di ogni Stato su base volontaria, ma se la situazione dovesse precipitare diventerebbe invece obbligatoria con l’attivazione di un piano a livello europeo lo stato di allerta, cosiddetto ‘Union alert’.
Per essere preparati ad ogni evenienza Confindustria, insieme a Snam Rete Gas ed ENEA, ha predisposto un questionario che ogni azienda dovrebbe compilare e inviare per raccogliere informazioni sul consumo energetico dei principali settori industriali sul quale il Comitato Tecnico per la Sicurezza Gas adeguerà la costruzione del piano emergenziale per i consumi energetici, sia per il gas che per l’elettricità
Mentre il confronto tra i tecnici del governo e i rappresentanti delle categorie produttive prosegue, Confindustria chiede che la grande industria sia esonerata da cicli di razionamento energetici, seppur un razionamento volontario sia già stato in parte accolto dalle imprese italiane e si registra già una contrazione dei consumi di gas del 15,9% rispetto allo stesso periodo del 2021, per limitare consumi e spese, con una richiesta di energia che in confronto a settembre 2021 è scesa del 22,5%, con le riduzioni più significative nel settore termoelettrico (-17,8% su settembre 2021)
17/10/2022
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