L’occupazione del suolo pubblico, con i cosiddetti ‘dehors’, tavolini all’aperto, sedute, pedane, ombrelloni e tende da esterno, fino a prima dell’arrivo della pandemia doveva essere approvato dall’amministrazione comunale.
Con l’emergenza sanitaria, per limitare i contagi, favorire la ripresa di bar e ristoranti e rilanciare l’economia, fortemente colpiti dal lockdown, il governo diede l’ok al posizionamento negli spazi esterni, in via temporanea, di strutture amovibili, seguendo un iter semplificato.
L’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico, rinviata più volte in questi mesi, era stata concessa fino al prossimo 31 dicembre, sulla base di quanto stabilito dall’esecutivo Draghi.
L’emendamento al dl Aiuti quater, a firma Cantalamessa (Lega), prevede che l’applicazione delle disposizioni decise in emergenza Covid, nel 2020, verrà prorogata di altri sei mesi, permettendo ai ristoratori di lasciare i ‘dehors’ fino al 30 giugno 2023: in caso di ampliamento o nuove installazioni su piazze, vie e spazi aperti, sarà necessario inviare per via telematica solo una comunicazione, senza dover attendere l’ok del Comune di appartenenza.
10/12/2022
Inserisci un commento