Il 2023 è iniziato con la pessima di notizia di rincari su carburanti e pedaggi autostradali ma l’indagine dell’Unione Nazionale Consumatori evidenzia che la crescita dei prezzi colpirà anche i beni di prima necessità.
Secondo l’analisi sugli ultimi dati Istat, se ogni famiglia italiana, nel 2022, ha speso 513 in più rispetto al 2021, per l’anno appena iniziato, gli aumenti subiranno un’ulteriore impennata, risultando di circa +700 euro.
L’associazione dei consumatori ha stilato una classifica dei prodotti che vedranno i maggiori aumenti: il pane, sia fresco che confezionato, +29 euro; pasta fresca, secca e preparati +24 euro; verdura + 92 euro; carne +87 euro e solo il pollame +31 euro; latte, formaggi e uova + 69 euro; pesci e prodotti ittici + 40 euro; frutta +36 euro.
L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato una seconda classifica dei rincari anche per i prodotti non alimentari, dove, a primeggiare sarà l’energia elettrica con + 110,4%; a seguire i voli internazionali +85,9%; gas di città +73,7%; gasolio per riscaldamento +38,4%; Gpl e metano +33,3%; gasolio per mezzi di trasporto +22,1%.
08/01/2023
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