La Banca Centrale Europea, per tener sotto controllo l’inflazione, il mese scorso ha annunciato un ulteriore aumento dei tassi d’interesse, pari a +0,5%, La misura monetaria, se confermata, a marzo potrebbe arrivare a toccare il 3,5%, frenando tutti i tipi di finanziamento, di famiglie e imprese, compreso i mutui.
Secondo il rapporto della Fabi, la Federazione autonoma bancari italiani, attualmente, il 25% degli italiani è indebitato, pari a 6,8 mln di persone: di queste, circa la metà pagano un mutuo per la casa.
A causa dell’innalzamento del costo del denaro, per esempio, rispetto al 2021, per l’acquisto con un prestito decennale di un veicolo del valore di 25 mila euro, in totale, si arriverebbe a sborsare oltre 5.500 euro in più. Se per i vecchi mutui a tasso fisso la rata non subirà variazioni, per quelli variabili sono previsti nuovi rincari, differenti per ciascun mutuatario e sulla base del numero di mensilità da restituire.
Nel 2023, le rate per un nuovo mutuo da 200 mila euro e per 25 anni, nel caso del tasso fisso potrebbero addirittura raddoppiare, per il variabile aumentare del 31%.
05/02/2023
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