Il Superbonus 110%, per la riqualificazione degli edifici, venne introdotto nel 2020, ma già il governo Draghi preannunciò lo stop, a causa dell’enorme impatto sulle casse dello Stato. Il Cdm, lo scorso 16 febbraio, ha votato per blocco della cessione dei crediti fiscali dei bonus edilizi, avendo calcolato che la misura è costata oltre 2 miliardi di euro.
La notizia ha creato profonda preoccupazione nei cittadini e soprattutto nelle aziende che ora rischiano il collasso ma l’esecutivo Meloni ha garantito di essere al lavoro per trovare misure alternative. Uno spiraglio di luce arriva dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, il quale, intervenuto all’assemblea dell’Unione Industriali di Savona, pur condividendo la decisone del governo, ha dichiarato: “Quello che non convince è perché fare scelte così velocemente.
Era meglio convocarci prima, pensare a una uscita tampone e poi fare il provvedimento”. Bonomi, esprimendo profonda preoccupazione per lo stop dei cantieri, ha annunciato che “Se il governo creasse le condizioni affinché si possano fare cessioni di primo grado tra privati, Confindustria potrebbe acquistare i crediti che ora sono fermi: una assunzione di responsabilità dell’industria manifatturiera italiana”.
22/02/2023
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