Il settore olivicolo - oleario, dopo l’annata catastrofica del 2021, in seguito a pandemia, crisi energetica, guerra in Ucraina e cambiamenti climatici, vivrà un ulteriore periodo di criticità a causa della siccità.
L’Italia, secondo quanto rilevato dalla Coldiretti, in occasione della manifestazione ‘Villaggio contadino’ di Cosenza, organizzata dal 10 al 12 marzo, ha stimato che nel 2022-2023 e a livello nazionale, la produzione dell’extravergine d’oliva subirà un calo del 37%, pari a -121mila tonnellate, passando da 329 mln di chili, dello scorso anno, a 208 mln di chili.
Sulla base dei dati Ismea, le regioni più colpite da una minor efficienza produttiva sono quelle del Mezzogiorno: -52%; Calabria -42%, Abruzzo e Basilicata -40%. Mentre, al Centro e al Nord, la situazione è decisamente migliore, dove alcune aziende agricole, rispetto al 2021, hanno registrato addirittura un forte incremento della produzione: Lombardia +142%, Trentino Alto-Adige +122%, Veneto +67%, Piemonte +57%, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna +40%, Liguria, Toscana e Umbria +27%, Marche +25% e Lazio + 17%.
12/03/2023
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