L’Ufficio studi della CGIA, calcolando tutte le tasse da versare allo Stato nel 2023, ha annunciato che oggi, 8 giugno, è il primo giorno dall’inizio dell’anno in cui i contribuenti smetteranno di lavorare per il Fisco.
Finalmente, dopo 158 giorni, si celebra il ‘tax freedom day’ e, per i restanti 207, i lavoratori, nel caso abbiano versato quanto dovuto in anticipo, potranno utilizzare i propri guadagni per fronteggiare tutte le altre tipologie di spese, come: alimentare, mutuo e divertimento.
Secondo l’Associazione di Mestre, nel 2022, il “giorno di liberazione fiscale” è caduto con una giornata di ritardo rispetto a quest’anno, ossia il 9 giugno: ma il picco della pressione fiscale fu dovuto non ad un’impennata delle tasse, bensì a tutta una serie di altri fattori, come: l’aumento di Iva, costi materie prime e occupazione. Invece, a partire dal 1995, il primo anno in cui venne registrato un minor carico fiscale è stato nel 2005, avendo smesso di lavorare per le tasse il 23 maggio, in soli 142 giorni.
08/06/2023
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