Un fulmine a ciel sereno ha colpito migliaia di fattorini della ‘Uber Eats’, una delle principali piattaforme per la consegna del cibo a domicilio, presente in oltre 70 città italiane, che lascia il nostro Paese a causa della serrata concorrenza con Just Eat e Glovo.
Il responsabile della comunicazione del colosso statunitense, Manuele De Mattia, con un post sulla pagina ufficiale, ha spiegato che in sette anni di attività non è stata raggiunta “una crescita economica sostenibile”.
Mentre i dipendenti potrebbero essere ricollocati in altri settori di Uber o far richiesta del sussidio di disoccupazione, per i lavoratori con partita iva o collaboratori occasionali, secondo le leggi attuali, non è previsto nessun tipo di sostegno sociale.
Francesca Re David della segreteria nazionale della Cgil, ha dichiarato: “Non è accettabile lasciare lavoratrici e lavoratori senza alcun reddito dal prossimo mese. Chiameremo in causa anche il Ministero del Lavoro per chiedere di intervenire su Uber e per agire sulle norme vigenti in materia di lavoro tramite piattaforma”.
17/06/2023
Inserisci un commento