Uno dei principali gruppi nel settore della vigilanza privata e aziendale, del trasporto e custodia valori, nella videosorveglianza e nelle investigazioni professionali, la ‘Mondialpol’, nei mesi scorsi, ha ricevuto un decreto di controllo giudiziario, disposto dal gip di Milano, con l’accusa di caporalato, avendo riscontrato “una situazione di illegalità aggravata dall’elevato numero di lavoratori coinvolti”.
In particolare, i 600 vigilantes che lavorano senza licenza d’arma ricevevano una paga oraria contrattualmente prevista di 5 euro e 37 centesimi, raggiungendo i 950 euro lordi, ben al di sotto del contratto collettivo nazionale, e aumentato a 1000 euro lordi a maggio.
Il Tribunale di Milano, avendo riscontrato “un evidente sfruttamento dei dipendenti e la retribuzione sotto soglia di povertà”, aveva annunciato il commissariamento dell’azienda che opera nel settore della vigilanza. Nelle scorse ore è arrivata il dietrofront della giustizia, in seguito alla nota, diffusa dalla Mondialpol, di voler aumentare, dal primo settembre 2023, i salari agli addetti ai servizi di sicurezza non armata del 20%, arrivando, progressivamente, “al 38% alla scadenza del Ccnl prevista per il primo aprile 2026”.
15/08/2023
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