Il 2 maggio scorso, in seguito al prezzo estremamente basso di grano, mais, semi di girasole e di colza proveniente dall’Ucraina, per scongiurare un disastro economico nel settore agricolo, Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania ne avevano vietato le importazioni.
L’embargo era stato fissato fino al 15 settembre e la Commissione europea, nelle scorse ore, ha deciso di revocare le restrizioni sulle esportazioni del cereale ucraino e di altre materie prime verso Paesi dell’est Europa. Lo stop al divieto di importazione è stato accolto positivamente dalla Bulgaria che ha votato a favore nel Parlamento di Sofia ottenendo la maggioranza, spiegando, in sintesi, di voler “mostrare solidarietà all’Ucraina e garantire la sicurezza alimentare su scala mondiale”.
Nonostante l’invito rivolto agli altri Paesi ad aderire allo stop alle restrizioni, Polonia, Ungheria e Slovacchia hanno annunciato che non si adegueranno alla linea europe, per evitare che “il grano ucraino ci inondi”, come dichiarato dal primo ministro polacco Mateusz Morawiecki sulla piattaforma social ‘X’.
18/09/2023
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