Il Governo introduce un incentivo per chi assume nuovo personale sotto forma di maggiorazione della deduzione, consentendone la fruizione anche a società in perdita che non sarebbero agevolate da incentivi sulle aliquote. I titolari di reddito di impresa e gli esercenti arti e professioni potranno fruire di una deduzione maggiorata del 20% del costo del personale nel caso di incremento occupazionale.
Il beneficio è limitato al costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Lo “sconto troverà applicazione per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e avrà la durata di un anno. Inoltre, quale ulteriore condizione si prevede che il beneficio è riservato esclusivamente ai soggetti che hanno esercitato l’attività (nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023) per almeno 365 giorni. Occorre poi che il numero dei dipendenti a tempo indeterminato al termine dell’esercizio 2024 sia superiore (tenendo conto dei decrementi delle società controllate o collegate) a quello medio del 2023. I contribuenti dovranno inoltre avere alle proprie dipendenze, sempre a fine 2024, un numero di dipendenti complessivo (a tempo indeterminato e determinato) superiore a quello medio del 2023.
L’agevolazione non spetta alle società e agli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori relativi alla crisi di impresa. L’incremento del costo del personale deducibile sarà ancora maggiore e raggiungerà il 30% laddove l’assunzione interessasse lavoratori “svantaggiati”, lavoratori con disabilità o persone detenute in istituti penitenziari o coloro che sono ammessi alle misure alternative alla detenzione.
Il maxi-sconto del 30% riguarderà anche le assunzioni di donne di qualsiasi età con almeno due figli di età inferiore a 18 anni o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in regioni ammissibili ai fondi strutturali UE e nelle aree svantaggiate, i giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile per gli under 30. Inoltre, tra i predetti soggetti, ci sono anche gli ex percettori del reddito di cittadinanza che non siano in possesso dei requisiti per l’assegno di inclusione.
09/11/2023
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