Questo fine settimana segna un traguardo simbolico per gli italiani: il 3 giugno è il "giorno di liberazione fiscale", una data che rappresenta il momento in cui, teoricamente, i cittadini smettono di lavorare per pagare le tasse e iniziano a guadagnare per sé stessi. Secondo i calcoli dell'Ufficio studi della Cgia, il 2024 ha richiesto 154 giorni di lavoro per soddisfare le esigenze fiscali dello Stato, un giorno in meno rispetto al 2023, grazie al fatto che quest'anno è bisestile.
La Metodologia di Calcolo
L'Ufficio studi della Cgia ha utilizzato una metodologia specifica per determinare il "tax freedom day". Partendo da una stima del Pil nazionale previsto per il 2024, pari a 2.163 miliardi di euro, e suddividendolo per 366 giorni, si ottiene un dato medio giornaliero di 5,9 miliardi di euro. Sommando le previsioni di gettito fiscale e contributi sociali, pari a 909,7 miliardi di euro, e rapportandolo al Pil giornaliero, si arriva al risultato che il 3 giugno rappresenta il 154° giorno dell'anno, segnando così il "giorno di liberazione fiscale".
Un Peso Fiscale Elevato
Nonostante la simbolicità del "tax freedom day", questa data mette in luce il pesante carico fiscale che grava sugli italiani. L'Italia è infatti il quinto Paese dell'Unione Europea con la più alta tassazione, con una pressione fiscale del 42,5% del Pil, ben 2,2 punti percentuali sopra la media europea del 40,3%. Solo Francia, Belgio, Danimarca e Austria registrano una pressione fiscale maggiore.
Lavoro Irregolare e Contributi Regionali
Il "tax freedom day" è una data significativa per chi paga tutte le tasse, ma per i lavoratori irregolari, stimati dall'Istat in circa 2,8 milioni nel 2021, questa data è meno rilevante. Le regioni con il maggior numero di lavoratori irregolari in termini assoluti sono la Lombardia, il Lazio e la Campania. Tuttavia, il tasso di irregolarità più alto si trova nel Mezzogiorno, con la Calabria al 19,6%, seguita da Campania, Sicilia e Puglia.
Analizzando il gettito fiscale del 2021, la Lombardia si conferma la regione con il maggior contributo, versando 87,9 miliardi di euro, seguita dal Lazio con 43,5 miliardi, dall'Emilia Romagna con 34,2 miliardi e dal Veneto con 33,8 miliardi. Questi dati riflettono non solo la popolazione, ma anche i livelli di reddito e la concentrazione del sistema economico in queste regioni.
Un Traguardo Simbolico
Il "tax freedom day" è un esercizio teorico che evidenzia l'onere fiscale per i contribuenti italiani. Mentre rappresenta un traguardo ideale per chi rispetta pienamente gli obblighi fiscali, rimane un giorno come un altro per chi evade o parzialmente evade le tasse. Questa disparità sottolinea l'importanza di continuare a combattere l'evasione fiscale e a migliorare l'equità del sistema tributario.
In conclusione, il 3 giugno non segna solo un simbolico "giorno di liberazione fiscale" ma offre anche uno spunto di riflessione sulla pressione fiscale in Italia e sulle sfide che restano per un sistema fiscale più giusto e sostenibile.
04/06/2024
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