L’inchiesta sulla sicurezza delle barriere fonoassorbenti installate su tutta la rete autostradale, scattata lo scorso anno, è stata coordinata dalla procura di Genova. L’analisi della Guardia di finanza di alcuni documenti acquisiti in seguito al crollo del Ponte Morandi ha portato ad attuare sei misure cautelari verso tre ex manager e tre dirigenti ancora in carica nella Società Autostrade per l’Italia spa. Secondo le informazioni divulgate, i sei manager sarebbero accusati di attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture. L’indagine delle Fiamme Gialle sulla sicurezza delle barriere fonoassorbenti ha portato alla luce due aspetti drammatici che riguardano i dirigenti di Autostrade. I manager non solo erano consapevoli dei danni strutturali, delle barriere fonoassorbenti difettose, del rischio di cedimento in caso di forte vento e dell’utilizzo di materiali per l’ancoraggio a terra non conformi ma hanno deciso di non avviare i lavori di messa in sicurezza, per risparmiare. Secondo quanto riportato dalla Guardia di finanza: “ E’ emersa la volontà di non procedere a lavori di sostituzione e messa in sicurezza adeguati, eludendo tale obbligo con alcuni accorgimenti temporanei, non idonei e non risolutivi”; inoltre si evidenzia “La frode nei confronti dello Stato per non aver adeguato la rete da un punto di vista acustico e di gestione in sicurezza della stessa, occultando l'inidoneità e la pericolosità delle barriere, senza alcuna comunicazione, obbligatoria, all'organo di vigilanza”.
12/11/2020
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