La Corte di Giustizia dell'Unione Europea, sembra avvalorare le politiche ecologiche che incentivano le motorizzazioni elettriche e ibride o, almeno, penalizzano ancora il gasolio.
Si può dire si tratti del seguito dell'inchiesta DIESELGATE.
La sentenza , datata 17 dicembre chiama in causa la Corte europea, dietro la richiesta del Tribunale penale di Parigi, dopo il ricorso di una casa automobilistica.
Alla corte si erano rivolti numerosi consumatori francesi che avevano acquistato vetture prodotte da un costruttore tedesco.
In questo caso il costruttore sosteneva che i software installati nei diesel non modificavano i test di omologazione e non servivano a ridurre l’efficacia dei sistemi di controllo delle emissioni nell’uso normale del veicolo.
Sono i cosiddetti Defeat Device, atti a prevenire l’intasamento (clogging) dei congegni, come i famosi FAP, utili per purificare le emissioni. Preservando così la durata del motore.
Ma il parere della Corte ha sancito la violazione ingiustificata delle norme previste dal Regolamento 715/2007/CE. Che non prevede l'ammissibilità di congegni che disattivano i sistemi di controllo delle emissioni delle vetture durante l’uso normale da parte del consumatore. Salvo la loro presenza sia comunicata all’Ente di omologazione e da questo autorizzata.
30/12/2020
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