Nei mesi scorsi, fu annunciato che nella manovra della Legge di bilancio 2021, la Quota 100 non poteva essere riproposta, ma il governo comunicò di aver tutte le intenzioni di rinnovare l’Ape sociale. E così è stato fatto. A darne conferma è stata direttamente l’Inps.
L’Ape sociale, nata come progetto sperimentale nel 2017, per poi essere prorogata di anno in anno, consente alle lavoratrici e lavoratori che hanno delle necessità oggettive, di poter andare in pensione in anticipo, senza dover versare nessun onere economico. È di fatto un sussidio di accompagnamento alla pensione e viene erogato mensilmente fino al raggiungimento della pensione di anzianità ma, secondo quanto stabilito dalla manovra, il sussidio non potrà superare i tre anni e sette mesi.
In effetti, è un vero e proprio prepensionamento che potrà essere richiesto da: coloro che entro l’anno compiranno 63 anni d’età che però, dovranno aspettare ulteriori cinque mesi per lasciare definitivamente il lavoro, arrivando così ai 67 anni previsti dalla legge; chi al momento della richiesta ha versato almeno trent’anni di contributi, è in disoccupazione e non riceve l’indennità mensile, da più di tre mesi; chi avendo almeno 36 anni di contributi versati, svolge mansioni usuranti; e ancora, coloro che hanno una disabilità pari o superiore al 74% o hanno a carico un parete o un coniuge con handicap.
09/01/2021
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