La Pandemia da Corona virus ha colpito in maniera inesorabile le città d'arte, creando dei processi irreversibili che hanno portato le imprese del turismo a sofferenze enormi i cui effetti si cominciano ad avvertire: infatti nella sola Città di Firenze il 2021 si è aperto con una sfilza di licenziamenti di personale alberghiero.
Se infatti esiste il blocco fino a marzo, la normativa prevede delle eccezioni, dando la possibilità di licenziare il personale in caso di cessazione attività, fallimento o risoluzione consensuale concordata in sede sindacale. E così, con la cessazione attività, sono saltati i 45 posti della cooperativa Iris, che, in subappalto da Cegalin Toscana, gestiva i servizi di pulizia e facchinaggio di Villa Medici, hotel Baglioni, Cerretani e Nord Florence e i 74, tra addetti alle pulizie e facchini, della Gefi, società che lavorava per diversi alberghi, quali Machiavelli Palace, Atlantic Palace, Giotto, California.
A questi si aggiungono gli otto del convitto della Calza, venduto di recente dalla Curia, e,
ultimo caso, i sette addetti della Concerto Fine Italian Hotels, che fino al 31 dicembre
scorso ha gestito vari servizi, come amministrativi, commerciali, di Information tecnology,
per gli Hotel Londra e La Vedetta di Firenze, The Hub di Milano e Il Negresco di Forte dei
Marmi. Tutte strutture facenti capo all’imprenditore Aldo Grassi, che negli anni ha
venduto diversi alberghi, come il Minerva, la stessa Vedetta, della quale è rimasto però
gestore fino alla recente cessazione di attività, altri due alberghi a Roma e Forte dei Marmi,
l’Hotel Londra, acquisito a fine 2020 dal fondo patrimoniale francese Eurazeo Patrimoine,
mentre risulterebbero in vendita anche The Hub e Il Negresco.
16/02/2021
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